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dc.contributor.authorMarzullo, Claudioes
dc.date.accessioned2016-11-18T11:38:01Z-
dc.date.available2016-11-18T11:38:01Z-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10201/51344-
dc.description.abstractUna serie di articoli in italiano dedicati a Ibn ʿArabī (1165-1240) e al Sufismo apparve, nella prima decade del secolo scorso, sul periodico italo-arabo “Il Convito-Al-Nādī”, fondato dal Dottor Enrico Insabato (1878-1963) al Cairo nel 1904. Tali pagine, al netto d’ogni giudizio sul valore culturale, scientifico o spirituale, sono uno curiosissimo caso, forse unico, in cui gli scritti del Sommo Maestro assumono un così gran rilievo nella politica estera di un paese, al punto da divenire “affare di Stato”. Ma se quest’affermazione ha dello stupefacente, a fortiori lo stupore accrescerà se diciamo che lo Stato è l’Italia di Giolitti1 – dove Ibn ʿArabī era allora pressoché uno sconosciuto – e che la posta in gioco, sul piano dei rapporti esteri, è la penetrazione coloniale nel Nord Africa, e in generale nel mondo musulmano, ai danni di Francia e, soprattutto, Gran Bretagna. [...]-
dc.formatapplication/pdfes
dc.format.extent11 p.-
dc.languagespaes
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccesses
dc.titleLeggere Ibn 'Arabi in italiano. Quando il sufismo diventa affare di statoes
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/articlees
Aparece en las colecciones:Nº 3 (2016)

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